Non un semplice spettacolo, ma un rito collettivo.

Noi siamo un minestrone trasforma il teatro in un’esperienza condivisa, in cui attori e spettatori si ritrovano attorno a due pentole fumanti. Il cibo diventa metafora della vita, della memoria, dell’incontro tra le diversità.

Mentre gli ingredienti si mescolano nell’acqua che bolle, le storie si intrecciano, le voci si sovrappongono, i pensieri prendono forma. Non esiste un copione rigido, tutto si costruisce nell’attimo presente. Si parla d’amore, di guerra, di felicità, di cose semplici e profondissime. La scena è un quadrato vuoto, riempito solo dalla presenza, dall’ascolto, dalla voglia di stare insieme. Il minestrone cuoce lentamente, il tempo si dilata, i racconti si fondono come gli ortaggi nella pentola.

È un teatro che non si impone, ma accoglie, che invita a ritrovare il senso dell’essere comunità. Le parole si sciolgono come il pane nell’acqua calda, restano impresse nel cuore di chi ascolta. Quando tutto è finito, il pubblico non è più lo stesso. Ci si alza, si respira, si torna a casa con un sapore nuovo. 

Per conoscere il territorio

Prima dello spettacolo: Visita guidata

Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo

Ore 19:00
Via Trento, Zambana Vecchia – Terre d’Adige
Visita guidata | durata 45 min | Gratuita
Prenotazione obbligatoria su Liveticket | max 30 persone

È l’unico edificio sopravvissuto alla frana che, nel 1955, cancellò l’antico paese di Zambana Vecchia. Eretta nel 1539, la chiesa custodisce opere d’arte, memorie di devozione popolare e una resistenza silenziosa che ancora commuove. Un luogo dove la comunità si ritrova, dove la ferita si è fatta fondamento. Ogni pietra assorbe la voce del tempo e restituisce un silenzio che consola, un invito a rallentare, osservare, custodire ciò che resta.